linee guida 2019 - la dieta prima della gravidanza

Le nuovissime linee guida per una sana alimentazione, uscite lo scorso mese e disponibili sul sito della CREA, danno indicazioni chiare su tantissimi argomenti. Tra questi, anche l’alimentazione giusta e le norme igieniche per chi sta progettando una gravidanza.

Per ottimizzare la possibilità di concepire e per minimizzare gli esiti avversi della riproduzione, come aborti o malformazioni del nascituro, è necessario soddisfare i bisogni nutrizionali della possibile neo-mamma. In realtà è bene ottimizzare e mantenere la fertilità anche se non si pianifica una gravidanza, perchè la capacità di procreare è parte essenziale della salute della donna.

Vediamo insieme le raccomandazioni elencate nel documento:

  1. Avere un peso corporeo adeguato, evitando sia condizioni di sovrappeso/obesità che di sottopeso. E’ bene lavorare su questo obiettivo per tempo, quando ancora la gravidanza non è iniziata.
  2. Avere un pattern alimentare sano. Come spesso mi capita di ricordare, non è quasi mai un alimento che fa la differenza ma l’alimentazione nel complesso. Un pattern alimentare ricco di verdura e frutta, legumi e cereali anche integrali e che comprenda anche pesce 2 o 3 volte a settimana e con ridotte quantità di carne, pesce, formaggi e zuccheri semplici è indicato.
  3. Assumere una supplementazione di acido folico di 400 mg al giorno, da almeno un mese prima fino a tutto il primo trimestre di gravidanza.
  4. Attenzione allo iodio, che non deve mancare. Gli ormoni tiroidei infatti, per la cui sintesi serve appunto lo iodio, sostengono lo sviluppo del sistema nervoso dell’embrione. Le fonti alimentari di iodio più comuni sono pesce di mare e crostacei, da consumare 2 volte a settimana, e le uova. L’uso di sale iodato (da 1 a 5 grammi al giorno, come per il sale normale), aiuta a non incorrere in questa carenza. Meglio se aggiunto a crudo perchè la cottura provoca una grande perdita dello iodio.
  5. Evitare il consumo di alcool: è tossico, e non c’è una soglia minima di sicurezza

Aggiungo io che bisogna stare attenti ad un apporto adeguato di altri elementi, tra cui zinco, ferro, magnesio, vitamine B6, B12 e D. Come fare ad esserne certi? Non è facile tenere sotto controllo tutto perchè la biodisponibilità dei minerali può cambiare in base a mille fattori, tra cui la composizione del pasto e le procedure di preparazione degli alimenti. Le vitamine invece possono essere perse o denaturate con la cottura. Diciamo che un nutrizionista sa quanti micronutrienti sono presenti nella dieta che elabora, e che in generale un pattern alimentare fresco e variegato dovrebbe garantire l’apporto di questi elementi. In via precauzionale, un multivitaminico/multiminerale preso 2 o 3 volte a settimana risolve il problema (occhio a non sommare il contenuto di più prodotti per non eccedere con le dosi). Ho solo dubbi sulla vitamina D, che penso valga la pena controllare con le analisi del sangue perchè la sua carenza è molto diffusa nella popolazione.

Tornando alle linee guida, esse consigliano di iniziare già in fase preconcezionale a limitare la possibilità di infezione da Toxoplasma Gondii, se non si hanno già gli anticorpi e da Listeria Monocytogenes. Si tratta quindi di lavare bene frutta e verdura, evitare il consumo di carne e pesce crudi, di uova e latte crudi/non pastorizzati e di formaggio da latte non pastorizzato. Evitare il contatto con deiezioni dei gatti se sono liberi di uscire fuori casa. Maneggiare carne e pesce crudi con i guanti, lavarsi le mani subito dopo la loro manipolazione e tenerli separati da altri alimenti (usare posate, piatti e taglieri dedicati).

Queste le linee guida, sensate, razionali e basate sulla revisione della letteratura scientifica fino ad ora disponibile. Lascio a disposizione il link
http://https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/crea-presenta-le-nuove-linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2

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